Quiz Licenza Esercizio Venatorio - Regione Veneto

Quiz interattivi tratti dalla banca dati elaborata per la prova scritta dell'esame di abilitazione all'esercizio dell'attività venatoria della Regione Veneto, elaborata dalla Giunta regionale, Unità Coordinamento e gestione ittica e faunistico venatoria della sede territoriale di Padova.

Quesiti random: BANCA DATI ESERCIZIO VENATORIO 1-200

L'ordine delle risposte viene modificato di volta in volta, in maniera da consentire una ripetizione dell'esercitazione.

141. Ai fini della pianificazione generale del territorio agro-silvo-pastorale, le Province oltre che predisporre il piano faunistico-venatorio, cos'altro sono tenute a fare?

Il piano di miglioramento ambientale e il piano di immissione della fauna selvatica. Vigilare sulla puntuale attuazione, da parte degli Organi di gestione degli Ambiti territoriali di caccia, della immissione controllata di fauna selvatica cacciabile. Controllare la compatibilità tra la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio.

77. La mancata segnalazione, alla competente autorità, della richiesta di imbalsamare spoglie di specie protette, cosa comporta per il tassidermista autorizzato?

La prescritta sanzione pecuniaria, peraltro commisurata alla grossezza dell'animale, del quale è stata richiesta l'imbalsamazione. Sanzione analoga a quella prevista per chi cattura esemplari cacciabili al di fuori dei periodi fissati nel calendario venatorio. La revoca dell'autorizzazione a svolgere l'attività di tassidermista.

13. In quali ZONE possono essere collocati gli appostamenti fissi?

Dovunque il cacciatore ritenga sia conveniente al proficuo espletamento di tale forma di caccia. Le zone in cui sono collocabili gli appostamenti fissi sono identificate dalla Provincia nel piano faunistico-venatorio. Annualmente, nel calendario venatorio, vengono indicate le località ove è possibile collocare gli appostamenti fissi.

190. A chi appartiene la fauna selvatica?

Alle Associazioni dei cacciatori che la immettono nel territorio a scopo di ripopolamento. È patrimonio indisponibile dello Stato. È patrimonio di tutti i cittadini non cacciatori.

126. Fatta eccezione per la zona Alpi, il territorio agro-silvo-pastorale di ogni regione è destinato per una quota dal 20 al 30 per cento a protezione della fauna selvatica. In detta quota entrano a far parte i "fondi chiusi"?

Si, per esplicita disposizione di legge. No. Infatti nei fondi chiusi è soltanto vietata la caccia; per "protezione", invece, s'intende che al divieto venatorio devono accompagnarsi provvedimenti atti ad agevolare la sosta della fauna, la riproduzione, la cura della prole. Con apposita disposizione regolamentare, la Regione decide per l'inclusione o meno dei fondi chiusi nella quota percentuale indicata, in relazione al rapporto territorio/cacciatori accertato per ciascun Ambito territoriale di caccia.

62. La caccia di selezione agli ungulati può essere autorizzata prima dell'inizio dell'annata venatoria?

No. I termini temporali previsti per ciascuna specie nel calendario venatorio sono perentori. È solo possibile il protrarsi del periodo consentito dal calendario venatorio. La caccia di selezione agli ungulati può essere autorizzata dal 1° agosto, ma nel rispetto dell'arco temporale stabilito dalla legge 157/92.

175. L'uccello inanellato, abbattuto durante l'esercizio venatorio, legittimamente praticato dal cacciatore, a chi appartiene?

Al Comune nel cui territorio è avvenuto il fatto. L'ente provvederà, poi, a consegnare il volatile ad un Istituto di ricerca scientifica, avente sede nella regione. La fauna selvatica, legittimamente abbattuta, appartiene a colui che l'ha cacciata. Trattandosi di uccello inanellato, se ne deve dare notizia all'I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) direttamente o tramite il Comune nel cui territorio è avvenuto il fatto. Il volatile inanellato, abbattuto durante il legittimo esercizio venatorio (se così non fosse si incorrerebbe nelle sanzioni previste dalla legge), deve essere spedito all'I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) a cura del cacciatore, il quale deve altresì avvertire l'Ufficio di vigilanza della Provincia.

111. È legittimo commerciare esemplari vivi di specie appartenenti all'avifauna selvatica nazionale?

Si, ma solo nel caso in cui i volatili in questione provengano da allevamenti. No. Il commercio è lecito soltanto se l'avifauna selvatica nazionale è stata legittimamente abbattuta. Commerciare uccelli selvatici, vivi o morti, anche se provenienti da allevamenti nazionali, è attività illegittima.

47. L'allevamento di fauna selvatica, che non sia ad esclusivo scopo di ripopolamento, è consentito?

No, fatta eccezione per la fauna selvatica allevata per essere usata in funzione di richiami vivi. Si, liberamente ma esclusivamente al titolare di un'impresa agricola. Si, ma deve essere autorizzato in conformità ad apposito regolamento regionale.

160. È consentita la detenzione della fauna selvatica lecitamente abbattuta?

Soltanto da parte degli Istituti scientifici delle Università, che siano debitamente autorizzati dalla Regione. La fauna selvatica lecitamente abbattuta può essere legittimamente detenuta, nell'osservanza della relativa regolamentazione regionale concernente anche le norme sulla tassidermia. La legge, vieta a chiunque la detenzione, l'acquisto e la vendita di esemplari di qualsiasi specie della fauna selvatica.

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